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L’intervista: professione programmatore SAP ABAP

da Redazione

In questa rubrica diamo la parola ai professionisti dell’informatica, che ci raccontano competenze, studi, esperienze utili per ricoprire i ruoli più richiesti nel mondo IT.

Buona lettura! 

Ha iniziato per caso, grazie al consiglio di un amico. Così Daniele Panzeca, 45 anni, nei primi anni 2000 è passato dal Cobol al linguaggio ABAP ed è oggi un esperto sviluppatore di SAP, una delle piattaforme software più diffuse tra le grandi imprese per gestire tutti gli aspetti dell’organizzazione aziendale.

Daniele, chi è e che cosa fa un programmatore SAP ABAP?

È una figura tecnica che sviluppa programmi informatici nel linguaggio creato da SAP. Il mio lavoro segue quello dell’analista funzionale, che valuta le esigenze del cliente e stabilisce le modifiche necessarie alla piattaforma SAP: io parto dalla sua analisi e la trasformo in software, sviluppando programmi su misura per le necessità del cliente.

Grazie ai miei 17 anni di esperienza in questo settore, credo di essere uno dei pochissimi programmatori ABAP in grado di sviluppare in tutte le aree SAP.

Come hai cominciato a lavorare nel mondo SAP?

Non ho iniziato subito, avevo già 28 anni ed avevo lavorato in ambiti completamente diversi, tra i quali anche l’archeologia. Tutto è partito da un corso di programmazione Cobol, dopo il quale sono stato per tre anni nel settore bancario come sviluppatore. Il passaggio a SAP è avvenuto per caso: l’azienda per la quale lavoravo era fallita ed un amico che già programmava in ABAP mi aveva parlato di buone opportunità in questo campo. Arrivando dal Cobol è stato facile imparare questo nuovo linguaggio e sono stato subito assunto in una società di consulenza SAP.

Dove lavori attualmente e per aziende di quali settori?

Sono tuttora in una società di consulenza informatica che opera presso clienti finali. Le aziende clienti operano in diversi settori, al momento per esempio mi occupo dell’area SD (sales and distribution) di una società telefonica. Come dicevo prima, ho lavorato in tutte le aree SAP, dalla finanza al controllo di gestione, dal magazzino alle risorse umane.

Quali sono le competenze necessarie per un programmatore SAP ABAP?

Oltre alla conoscenza tecnica del linguaggio ABAP, è fondamentale conoscere l’area aziendale in cui si deve lavorare, per esempio come funzionano la contabilità o il magazzino. ABAP è relativamente semplice da imparare, rispetto ad altri linguaggi di programmazione, ma il lavoro di sviluppo può essere impegnativo ed anche delicato: in una grande azienda, come quelle che usano SAP, l’area finanza tratta molti soldi, il magazzino gestisce una grande quantità di materiali e non ci si possono permettere errori. Tra le competenze trasversali, di sicuro è importante saper lavorare in team, qualunque sia la dimensione dell’azienda.

Si trova facilmente lavoro nel mondo SAP?

Sì, c’è molta richiesta: chi risponde ad un annuncio di solito viene convocato per un colloquio. Bisogna però sfatare un mito: parecchi credono che si guadagni subito molto, ma non è così, bisogna sempre studiare e spesso anche da soli, perché non ci sono scuole specifiche per imparare ABAP.

Dove e come si impara a programmare in ABAP?

Studiare informatica serve senz’altro, perché conoscere le logiche di programmazione, anche di altri linguaggi, aiuta per imparare ABAP. Purtroppo, come dicevo, non ci sono scuole per diventare programmatore SAP ABAP: di solito lo si impara nei corsi interni delle società di consulenza, nelle quali i programmatori più esperti insegnano ai junior. Naturalmente, serve molto l’esperienza in campo.

Come vedi l’evoluzione della tua professione nel prossimo futuro?

I programmatori ABAP sono molto richiesti e penso che questo trend continuerà anche per i prossimi anni. Ci sarà, però, senz’altro un’evoluzione: SAP si sta spostando sempre più verso la programmazione a oggetti e web e la vecchia programmazione presto sarà superata. Questo vuol dire che dovremo stare al passo ed aggiornarci continuamente: nell’informatica non si può mai smettere di studiare.

Che cosa consigli ad un giovane informatico che voglia intraprendere la carriera del programmatore SAP ABAP?

Oltre a studiare la logica e i linguaggi di programmazione, suggerisco di imparare l’inglese, almeno tecnico: spesso i documenti aziendali ed analisi sono in questa lingua, quindi è importante saper leggere e scrivere in inglese; meglio ancora se lo si parla, soprattutto per chi lavora in un’azienda internazionale.

Un secondo consiglio è quello di specializzarsi su più aree di lavoro e di approfondire la conoscenza dei diversi moduli SAP: più si è competenti, più si avranno opportunità di carriera.

Infine, è vero che c’è molta richiesta per questa professione, ma bisogna essere consapevoli che il lavoro è quasi tutto a Milano: è qui che si trovano le società di consulenza informatica e le grandi aziende che usano SAP. Quindi, se si vive in altre regioni, diventa praticamente indispensabile trasferirsi a Milano.

In generale, dal tuo punto di vista, che cosa serve oggi per lavorare nell’informatica?

La laurea è utile, ma rappresenta solo un punto di partenza. E’necessario avere molta voglia di imparare e crescere ed, a volte, anche la fortuna di trovare l’azienda giusta. A chi è agli inizi consiglio di non pretendere tutto e subito: l’importante è cominciare a lavorare e ad acquisire esperienza e non smettere mai di aggiornarsi e studiare.

Ringraziamo Daniele per l’intervista che ci ha concesso. Lo salutiamo e auguriamo un buon lavoro.

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