Sei qui: Blog > Articoli > Sviluppatore di videogiochi: come trasformare una passione in professione

Sviluppatore di videogiochi: come trasformare una passione in professione

Hai mai pensato di fare della tua passione per i videogame una professione?

Stando a quanto evidenziato nel report di Superdata, dopo un 2020 da record il settore dei videogame vedrà nel 2021 un’ulteriore crescita del +2%. Questo comporta delle opportunità enormi anche nel mercato del lavoro che ruota attorno allo sviluppo dei videogiochi.

A partire dall’idea iniziale fino alla release del videogioco, le figure professionali coinvolte sono numerose e diverse tra loro. L’avvento dei game engine ha permesso anche agli appassionati di avvicinarsi allo sviluppo dei videogame, ma come diventare un vero e proprio sviluppatore di videogiochi professionista?

In questo articolo vi daremo qualche consiglio per muovere i primi passi in questo settore trainante, quali strumenti è indispensabile conoscere e come formarsi. Infine, vedremo tutte le strade percorribili nel mondo della programmazione dei videogiochi.

Tutte le figure professionali legate allo sviluppo di un videogioco

La realizzazione di un videogioco si compone di diversi passaggi in cui intervengono più figure professionali; nella maggior parte dei casi non ci si riferisce a singoli individui, ma a team di persone.

I videogiochi esistono da mezzo secolo: il modo di svilupparli si è evoluto nel corso del tempo e continuerà a farlo, ma alcune fasi del processo di sviluppo sono rimaste praticamente inalterate.

Vediamo insieme quali sono:

  1. Concept: ovvero l’idea e il progetto iniziale. In questa fase il producer collabora con il game designer.
  2. Design: in questa fase viene pensato l’aspetto che il gioco assumerà. Le figure coinvolte sono: graphic e level designer (artisti e animatori 3D), writer e sound engineer.
  3. Sviluppo: trasformazione del progetto in codice da parte del game programmer.
  4. Test: è il momento in cui il gioco viene “revisionato”, ovvero in cui si va a caccia di errori. A questa fase partecipano i game tester.

Individuate le fasi del processo di sviluppo, vediamo nel dettaglio le figure professionali coinvolte:

  • Game Designer: colui o colei che idea il videogioco. Pensa allo storyboard e ai personaggi, definisce le meccaniche e i livelli di difficoltà, individua le sequenze di gioco e le regole.
  • Artisti e animatori 2D/3D: graphic e level designer che disegnano e animano personaggi, ambienti di gioco e oggetti (in 2D o 3D).
  • Game Programmer: ha il compito di trasformare il progetto in codici attraverso i linguaggi di programmazione. Struttura i dati e utilizza una programmazione orientata ad oggetti. Deve conoscere i game engine più utilizzati, in particolare Unity e Unreal Engine.

I linguaggi da conoscere variano sulla base della tipologia di videogame, ad esempio:

  • Java per Android, Swift per iOS, C# per entrambi i sistemi operativi ricorrendo a Unity
  • HTML5, CSS3, JavaScript, SQL per giochi web-based
  • C++ per Unreal Engine
  • Sound Engineer: il suo ruolo prevede la scelta della colonna sonora e la cura del suono. Effetti sonori e composizioni suggestive aiuteranno il giocatore a immergersi ancora di più nell’esperienza di gioco.
  • Videogame Tester: si tratta di una vera e propria professione in cui viene testata la versione di prova del gioco per verificarne il corretto funzionamento. Questa figura deve essere precisa e attenta al dettaglio al fine di individuare e segnalare bug e anomalie.

Programmare videogiochi: da dove iniziare?

Su quali linguaggi di programmazione bisogna puntare per diventare uno sviluppatore di videogiochi? Innanzitutto occorre tenere a mente che la cosa più importante è saper programmare: se conosci già un linguaggio di programmazione, infatti, avrai le competenze di base necessarie per apprenderne altri in tempi molto più veloci.

Fatta questa premessa, per sviluppare i videogame ci si affida sempre più spesso ai già citati game engine. Dunque per prima cosa considera di imparare almeno uno dei più diffusi:

  • Unity: prevede l’utilizzo di Boo, JavaScript e C#, che è quello più comune. Sul web sono presenti moltissime risorse utili per il suo apprendimento, tra cui forum, corsi e una community molto radicata.
  • Unreal Engine: il motore grafico sviluppato da Epic Games è forse il più complesso. Si appoggia a C++ ma è possibile programmare anche con Blueprints, un’interfaccia strutturata a nodi che agevola la programmazione. Anche qui, le risorse sul web dedicate a tutorial e approfondimenti si sprecano.
  • Godot Engine: forse il più semplice da utilizzare, si avvale prevalentemente GDScript. Sul sito ufficiale sono riportate molte guide interessanti per muovere i primi passi, tra cui “Crea il tuo primo gioco”.

Una volta scelto il game engine, potresti cercare community su Discord o gruppi Facebook dedicati e confrontarti con altri utenti che lo utilizzano per farti dare qualche dritta. Nel frattempo, cerca manuali, video tutorial su YouTube o corsi su Udemy. Realizzare un videogioco richiede impegno e sforzo, ma se ti eserciti costantemente riuscirai a ottenere dei buoni risultati.

Corsi, master e scuole professionali per sviluppare videogame

Quelli esposti in precedenza sono degli ottimi spunti per cominciare, ma se desideri trasformare questa passione in un vero e proprio lavoro, ti consigliamo di seguire dei percorsi di formazione più specifici.

In Italia esistono corsi accademici e master dedicati al gaming come:

  1.  Master in Game Development (Università di Verona)
  2.  Online Game Design (Università Statale di Milano)
  3.  Videogame Design and Programming (Politecnico di Milano)

Molte proposte interessanti arrivano anche da istituti privati come:

  1. Vigamus Academy di Roma
  2. Accademia Italiana Videogiochi di Roma
  3.  Digital Bros Gaming di Milano
  4.  BigRock
  5.  IUDAV
  6.  Master in Game Design della IULM
  7.  Event Horizon

Anche l’offerta formativa online è ampia: dai corsi e i master di Geeks Academy al corso di Game Developer in Unity 3D della Edison School.

Game programmer in Italia: dove lavora e quanto guadagna

Una volta ricevuta la formazione necessaria, dovrai decidere se intraprendere una carriera come freelance o entrare in un’azienda di videogame. Per proporsi a una software house è sì utile avere un curriculum ben fatto, ma saranno molto preziosi i progetti da te realizzati. Se ti stai chiedendo se esistono aziende di sviluppo di videogiochi in Italia, la risposta è sì: a questo link ne trovi alcune.

Mediamente in Italia lo stipendio di un game developer junior si aggira attorno ai 25k annuali.

Come freelance potresti appoggiarti a molti siti del settore e offrire i tuoi servizi, oppure contattare le software house e lavorare come collaboratore esterno. Su siti come freelancer.com o addlance.com vengono aperti spesso progetti dedicati al game developing.

Infine, se stai considerando di creare un videogioco, il guadagno sarebbe maggiore, ma così anche i costi: dovresti infatti conteggiare le spese per la promozione del tuo videogioco e per la sua distribuzione. Senza contare che, come detto in precedenza, alla creazione di un videogioco contribuiscono più figure professionali, che dovrai cercare e selezionare, oltre che retribuire.

Domande per voi: quanto ritenete difficile trovare lavoro come sviluppatore di videogiochi in Italia?

Avete avuto esperienze in merito? Vi aspettiamo nei commenti!


SIAMO SU TELEGRAM, ISCRIVITI ORA


ISCRIVITI AL NOSTRO GRUPPO FACEBOOK

Articoli correlati

Lascia un commento