Da Snapchat per scattare selfie con orecchie da coniglio e lingue multicolori a Pokémon Go per catturare animaletti in giro per il mondo, da IKEA per vedere i mobili ambientati in casa propria a Gap per provare gli abiti senza indossarli. L’elenco potrebbe continuare: le app di realtà aumentata sono sempre più diffuse e non servono più solo per divertirsi o giocare, spesso divengono utili strumenti per vari aspetti della vita quotidiana.
Costituiscono anche uno degli ambiti professionali più interessanti ed in crescita del mondo IT: vale la pena dunque approfondire l’argomento per capire che cos’è la realtà aumentata, come può essere utilizzata e quali opportunità offre dal punto di vista lavorativo.
Realtà aumentata, che cos’è e a cosa serve
Per capire cos’è la realtà aumentata e quali sono le sue applicazioni possiamo fare riferimento alla definizione che offre il dizionario di Technopedia:
“la realtà aumentata è un ambiente interattivo che utilizza le potenzialità degli effetti visivi, sonori, testuali generati da un computer per migliorare l’esperienza dell’utente nel mondo reale”.
Il concetto fondamentale della realtà aumentata è l’overlay (sovrapposizione): i contenuti digitali vengono sovrapposti al mondo reale e le persone possono interagire sia con gli elementi fisici, che con quelli digitali. A questo scopo vengono utilizzati strumenti che vanno dalla videocamera dello smartphone agli smart glass come Google Glass o Microsoft HoloLens.
Le applicazioni della realtà aumentata sono praticamente infinite. Dal mondo dell’intrattenimento, nel quale è nata, questa tecnologia è approdata ora nei settori più disparati: turismo, industria, perfino nella medicina. L’AR permette di aggiungere informazioni – immagini, parole, suoni – a qualsiasi oggetto: la confezione di un prodotto, un catalogo, le opere di un museo, il cruscotto di un’auto, un macchinario industriale, il tavolo operatorio di un chirurgo.
Le piattaforme per sviluppare in realtà aumentata
Il mercato mondiale della realtà aumentata è in crescita esponenziale. Secondo Statista, il noto portale che pubblica dati e statistiche prodotti da enti e istituzioni, negli ultimi tre anni il valore del settore dell’AR a livello mondiale è più che triplicato, passando dai 6 miliardi di dollari del 2016 ai 20,4 previsti per il 2019; ma i prossimi anni segneranno il vero e proprio boom della realtà aumentata, che nel 2022, secondo le stime di Statista, porteranno il mercato globale oltre i 192 miliardi di dollari.
Non stupisce, dunque, che di recente siano nate diverse piattaforme per lo sviluppo delle app di realtà aumentata. Per anni il settore dell’AR è stato dominato da Unity, il più noto ed utilizzato ambiente di sviluppo per videogiochi; dal 2017 si sono aggiunti altri grandi nomi del business digitale.
Le piattaforme attualmente disponibili sono Apple ARKit, Google ARCore, Snapchat Lens Studio, Facebook AR Studio e Amazon Sumerian. Apple e Google – ognuna per il proprio sistema operativo – puntano a creare app per l’intrattenimento, il lifestyle ed il retail come cambiare colore alla propria auto o trovare gli amici ad un concerto. Snapchat e Facebook sono orientate, com’è noto, alla produzione di contenuti da condividere sui social media, mentre Amazon si rivolge alle aziende con soluzioni per logistica, servizio clienti, formazione dei dipendenti.
Creare app di realtà aumentata: le figure più richieste e le skill necessarie
Con un mercato in grande espansione e l’aumento delle piattaforme di sviluppo, nei prossimi anni ci sarà una forte crescita della richiesta di figure specializzate in questo campo. Vediamo dunque quali saranno i ruoli più ricercati.
Il primo è quello dello sviluppatore AR/XR: la programmazione software è al centro di ogni app di realtà aumentata.
Per diventare uno sviluppatore AR il primo requisito è la conoscenza di almeno un ambiente di sviluppo, come Unity o le nuove piattaforme di cui abbiamo parlato sopra: Apple ARKit, Google ARCore, Snapchat Lens Studio, Facebook AR Studio, Amazon Sumerian. È indispensabile conoscere in modo approfondito la programmazione in C#, C++, Java e linguaggi analoghi; a seconda dei progetti, inoltre, potrebbero essere necessarie competenze nella motion capture (registrazione dei movimenti), nella gesture recognition (riconoscimento dei gesti) e nelle simulazioni fisiche.
Un altro ruolo fondamentale è quello del Project Manager, ovvero la persona che gestisce i progetti e coloro che vi collaborano; spesso è uno sviluppatore che ha acquisito le competenze e l’esperienza necessarie per fare il manager. In genere, infatti, sono richiesti almeno cinque anni di esperienza nella programmazione di applicazioni AR, con un solido background sulle tecnologie utilizzate ed un’approfondita conoscenza di tutte le fasi del progetto e delle figure necessarie per realizzarlo. È evidente dunque che per fare il project manager sono necessarie anche forti doti di leadership, per costituire e guidare i team di lavoro.
Ci sono poi altre figure professionali che possono essere coinvolte nei progetti di realtà aumentata, come designer 3D, progettisti hardware, ingegneri di validazione dei sistemi, che richiedono competenze specifiche sui singoli ambiti.
Da dove iniziare per sviluppare app di realtà aumentata
Per cominciare ad entrare in questo mondo complesso e in continua evoluzione un buon punto di partenza può essere imparare a programmare in Unity. Coloro che hanno già conoscenze di base di programmazione possono anche iniziare da soli: nella sezione Learn Unity del sito aziendale ci sono risorse gratuite come l’intero manuale ed i tutorial per i diversi livelli di apprendimento.
Qualunque sia la piattaforma scelta, il consiglio degli esperti è sempre lo stesso: fare molta pratica e continuare ad aggiornarsi su strumenti e linguaggi, per poter cogliere tutte le nuove opportunità di lavoro che il mondo della realtà aumentata offrirà nei prossimi anni.