Cos’è un Chatbot?
Come suggerisce il nome stesso, il chatbot non è altro che un software ideato per simulare un dialogo con un essere umano. Il termine fu coniato nel 1994 da Michael Lauren Mauldin (fondatore di Verbot) per definire appunto i programmi di conversazione. Questa sorta di assistente virtuale è una forma di intelligenza artificiale che, grazie a specifici algoritmi, è in grado di fornire risposte strutturate e pertinenti a determinate domande.
Nati con lo scopo di fornire assistenza continua ed immediata, nel corso del tempo i chatbot sono diventati sempre più importanti fino ad essere impiegati anche nel business, aprendo la fase della cosiddetta bot economy.
Come e dove impiegarli
Tra i chatbot più popolari ci sono: Siri, l’assistente virtuale della Apple; Google Now, l’assistente virtuale per Android; e Cortana, il chatbot nato con Windows 10. È a questi assistenti digitali che gli utenti si rivolgono per ricevere informazioni e accedere alle molteplici funzionalità dei loro dispositivi.
Tuttavia, come accennato in precedenza, il mondo del chatbot si è evoluto e la messaggistica istantanea ha rivoluzionato i modelli di gestione dei clienti da parte delle aziende. In questa nuova era la tecnologia dei chatbot rende possibile rispondere alle richieste di informazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Risulta evidente che, specialmente per le aziende che hanno bisogno di comunicare direttamente con gli utenti finali, soluzioni di questo tipo sono piuttosto vantaggiose anche dal punto di vista economico. Inoltre la costruzione dei chatbot non è nulla di particolarmente difficile o dispendioso: esistono diverse piattaforme open source che consentono di realizzarli in pochi step.
Creare chatbot per il business
Per coloro che desiderano cimentarsi nella creazione di un chatbot, il portale americano Entrepeuner ha stilato un’utile classifica che raccoglie le migliori piattaforme per progettare chatbot a livello di business. Questi tools si differenziano tra loro sulla base di tre punti:
– l’impiego che se ne vuole fare;
– la necessità di essere o meno programmatori per utilizzarli;
– il costo.
Data l’esistenza di così tante e diverse piattaforme, sarà anche più semplice scegliere quella più adatta per sviluppare il proprio chatbot.
Proviamo a riassumere i punti forti di ognuna di loro in modo da avere un quadro più dettagliato.
ChattyPeople: acquistato qualche mese fa da MobileMonkey, permette di creare chatbot su Facebook con tanto di parte dedicata all’e-commerce. Offre sia un abbonamento gratuito che a pagamento ed è particolarmente utilizzato da startup e aziende di piccole dimensioni.
MEOKAY: pensata sia per gli sviluppatori che per gli utenti più esperti, è una buona piattaforma per creare chatbot per Messenger. Può essere integrata con i principali sistemi di pagamento.
Smooch: consente di collegare le applicazioni aziendali a quelle di messaggistica in modo da ottenere una successione delle conversazioni all’interno di un’unica applicazione, passaggio fondamentale per una strategia omnicanale.
Botsify: nato per Facebook, attualmente offre anche i chatbot per siti web, utili per sostituire le chat live. Presenta solo servizi a pagamento ma è possibile richiedere una prova gratuita.
Chatfuel: non è richiesta la conoscenza di codici di programmazione per creare un chatbot tramite la loro piattaforma. È possibile scegliere tra diversi temi a seconda delle esigenze e, a pagamento, esiste anche la possibilità di far creare i chatbot direttamente dal loro team.
Facebook Messenger Platform: Facebook Messenger propone una serie di risorse, tra cui forum e tutorial, utili per comprendere come creare i chatbot. Offre inoltre numerose funzioni per personalizzare al massimo la progettazione dei chatbot.
Telegram Bots: è possibile creare un bot direttamente da Telegram. Naturalmente basterà affidarsi ad un bot chiamato BotFather, che illustrerà i passi da compiere per creare il chatbot e renderlo operativo.
BotKit: è uno degli strumenti leader per la creazione di chat bot, app e integrazioni personalizzate per le principali piattaforme di messaggistica. Mette a disposizione librerie Open Source e dozzine di plugin.
FlowXO: consente di creare in maniera rapida e semplice chatbot per comunicare e interagire su una vasta gamma di siti, applicazioni e piattaforme di social media.
Altri tools utili per la creazione di chatbot fuori da questa classifica sono: CHATBOTS BUILDER, una piattaforma italiana che offre ai meno esperti molteplici template; SEQUEL, che supporta un gran numero di piattaforme; USERBOT che, oltre ad automatizzare le risposte frequenti, è in grado di analizzare i messaggi e riconoscere dunque il tipo di problema dell’utente.
Chatbot come supporto
Le potenzialità dei chatbot sono sorprendenti e destinate a crescere ancora nel tempo. Da una parte permettono all’utente di ricevere assistenza e attenzione continue, dall’altra consentono all’impresa di automatizzare alcuni processi e renderli più performanti. In un mondo sempre più frenetico questo aspetto diventa cruciale: le persone vogliono risposte ai loro quesiti e le vogliono nell’immediato. Attraverso l’utilizzo dei chatbot le aziende possono garantire una presenza costante che certamente può contribuire a fidelizzare la loro clientela.
Queste forme di intelligenza artificiale vanno comunque concepite come un supporto all’essere umano, non come una “sostituzione” dello stesso. I chatbot, infatti, presentano inevitabilmente dei limiti e solo una sinergia con il personale umano può portare a risultati concreti e soddisfacenti.