L’ideatore di Reteinformaticalavoro racconta com’è nato il portale del lavoro informatico e annuncia nuovi progetti, tra cui l’evento #TechJobsDay2019 del 16 novembre, corsi di formazione e intelligenza artificiale.
Qualità e personalizzazione sono le due parole chiave di Reteinformaticalavoro secondo il suo fondatore Michele Andreano, da sempre nel mondo dell’informatica. Dall’esordio come sviluppatore alla fondazione della sua prima azienda nel 1996, Michele Andreano si è sempre occupato di selezione e di formazione di informatici e oggi è CEO di Performa Group, di cui fa parte lo stesso Reteinformaticalavoro e altri brand.
In questa intervista ci racconta come e perché, due anni fa, ha creato Reteinformaticalavoro e i nuovi progetti previsti per i prossimi mesi, tra cui il #TechJobsDay2019 e un’academy per formare talenti informatici.
Com’è nata l’idea di creare un portale del lavoro dedicato agli informatici?
Volevo creare qualcosa di diverso, un ambiente che mettesse in comunicazione aziende e informatici non nel modo tradizionale, ma con un occhio verso l’evoluzione di entrambi. L’obiettivo di Reteinformaticalavoro è quello di far incontrare candidati e imprese sulla base delle reciproche esigenze, andando oltre il concetto di job board.
Quali sono le caratteristiche che differenziano Reteinformaticalavoro da altri portali?
Reteinformaticalavoro non vuole essere solo un portale di pubblicazione di annunci e consultazione database. Innanzitutto, ciò che lo distingue è la personalizzazione: ogni nuovo iscritto viene contattato telefonicamente da una nostra addetta per rispondere ad alcune domande utili per completare il profilo, per esempio sui progetti in corso, sulle sue preferenze riguardo la tipologia di azienda o la distanza dal posto di lavoro. Sono domande che servono a valorizzare al meglio il candidato: in un paio di casi siamo riusciti ad aiutare persone in cerca di una nuova occupazione, promuovendo il loro CV presso alcune aziende.
Queste informazioni sono alla base anche del nuovo servizio che abbiamo lanciato per le aziende: la profilazione dei candidati. Le imprese registrate che accedono al nostro database possono consultare non solo il CV, ma anche altri dati relativi ai candidati di interesse, come per esempio le loro preferenze: alcuni programmatori puntano a lavorare in piccole aziende hi-tech, piuttosto che in grandi società con ruoli molto strutturati, altri invece si vedono meglio all’interno di queste ultime. Avendo a portata di mano tutte queste informazioni aggiuntive, riusciamo a ridurre il time-to-hire (la durata del percorso di recruiting) sia per l’azienda, sia per il candidato.
Tra le novità che pensiamo di introdurre in futuro, inoltre, c’è anche una certificazione per i programmatori sui livelli di competenza tecnica relativa a linguaggi, sistemi, database.
Qual è il vostro bilancio dei primi due anni di vita di Reteinformaticalavoro?
Abbiamo una media di 15/20 registrazioni al giorno e in totale il nostro database conta attualmente quasi 7000 iscritti: non sono tanti rispetto ad altri portali, ma è una giusta dimensione per noi, perché puntiamo alla qualità delle informazioni. Come dicevo prima, contattiamo personalmente ogni iscritto e lo richiamiamo periodicamente per aggiornare le informazioni che lo riguardano.
Le aziende registrate sono quasi 550 e non sono solo del settore IT, ma anche società di selezione, system integrator, banche, assicurazioni che cercano informatici. Ad ogni modo, verifichiamo sempre che sia i candidati sia gli annunci appartengano al settore informatico.
Com’è la situazione attuale del mercato del lavoro informatico?
C’è una richiesta sempre maggiore di informatici: di recente un nostro candidato ha potuto scegliere tra quattro aziende interessate ad assumerlo. Gli informatici con esperienza non hanno difficoltà a trovare lavoro, ma solo a individuare quello ideale per loro: farsi conoscere non è più solamente una prerogativa del candidato, ma anche dell’azienda.
In questi due anni abbiamo imparato il valore del marketing per il recruiting: le imprese devono imparare a fare employer branding attraverso presentazioni, video, articoli, post e anche social recruiting, ovvero impiegare i social media per attirare i migliori talenti. Ci sono molte aziende valide che però hanno spesso difficoltà a raccontarsi: per questo motivo Reteinformaticalavoro, oltre a offrire servizi di Marketing per il settore HR, ha lanciato il suo primo evento tech, appositamente pensato per far incontrare aziende e candidati.
Parliamo dunque di questa novità, l’evento #TechJobsDay2019
È il primo evento di Reteinformaticalavoro e, come dicevo, vuole essere un punto di incontro tra informatici e aziende. Sarà una giornata di conoscenza, approfondimento e contatto e si svolgerà a al Palazzo delle Stelline di Milano il prossimo 16 novembre.
Le imprese – del settore informatico o che cercano informatici – avranno a disposizione 15 minuti a testa per presentarsi e raccontare che cosa fanno, come lavorano, le tecnologie che usano: queste sono informazioni molto importanti per i candidati, perché gli informatici sono molto sensibili alla possibilità di imparare e di crescere professionalmente. Le aziende saranno a disposizione per rispondere a curiosità e domande sulle posizioni aperte; ci saranno inoltre degli spazi riservati per veri e propri colloqui di lavoro.
Stiamo già ricevendo le adesioni di diverse aziende che, data la partecipazione all’evento, hanno diritto a un abbonamento ai servizi di Reteinformaticalavoro della durata di 3, 6 o 12 mesi, profilazione dei candidati inclusa (a seconda del pacchetto scelto). Per gli informatici, invece, la registrazione è ovviamente gratuita e avviene su tutti i nostri canali social, sul sito dell’evento e sui portali di eventi come Eventbrite: gli iscritti ricevono i biglietti elettronici direttamente via mail e vengono costantemente aggiornati su tutte le novità dell’evento.
Quali sono le altre novità in arrivo per Reteinformaticalavoro?
Stiamo lavorando a un progetto di formazione: creare un’academy informatica per preparare neodiplomati e neolaureati su nuovi linguaggi e tecnologie richiesti dal mercato, come i linguaggi Java o .NET. I percorsi formativi saranno di 4-6 settimane, dalle basi di programmazione fino allo sviluppo di un progetto, e al termine delle ore in aula si verrà inseriti in un gruppo di lavoro in azienda. Alcuni corsi potranno anche essere pagati dalle stesse imprese, qualora ci fosse una specifica richiesta di candidati da formare: in questi casi faremo una selezione iniziale per valutare le capacità dei candidati e adeguare il percorso di studi alle esigenze aziendali.
Sempre nell’ottica della personalizzazione, introdurremo per i nostri candidati dei test sulle soft skills, che sono sempre più importanti nel processo di selezione. Infine, abbiamo in programma una partnership per introdurre l’intelligenza artificiale, per aiutare i candidati a trovare il lavoro più idoneo a loro, e un’app, progettata con l’obiettivo di rendere più facile la consultazione delle offerte di lavoro.
Come vede il futuro della ricerca di lavoro nel mondo informatico?
Sarà sempre più importante conoscere a fondo i candidati per poter offrire un servizio migliore a loro e alle aziende, ma anche le imprese dovrebbero farsi conoscere di più. Sogniamo un futuro in cui i recruiter pubblicano video annunci e i candidati recensiscono le aziende: mentre negli Stati Uniti è una pratica diffusa, in Italia le imprese non sembrano ancora pronte. Eppure ci si può arrivare, iniziando da adesso a lavorare per l’innovazione.
Reteinformaticalavoro vuole diventare un aiuto sempre più valido ed efficace, prima per i candidati e poi per le aziende: il nostro obiettivo è fare in modo che gli informatici trovino il loro lavoro ideale e che le società assumano le persone giuste per la loro azienda.